Se nell’Espressionismo puro la materia diventa luogo privilegiato della trasformazione, della concretizzazione dell’essere con i suoi tormenti e i suoi aneliti di speranza, nelle opere del cosiddetto Espressionismo astratto l’uso di materiali (spesso di recupero) è spunto per l’elevazione dei pensieri, per voli della mente, per le ascese dello spirito. In questi 4 artisti c’è un abbandono all’intuizione metafisica, al superamento di una materia e di una sostanza che si mutano in concetto, dove il piccolo e insignificante si fa potenzialmente universale e significante.